Fabio Porliod, valdostano di nascita ma parigino da parte di madre, è uno stilista autodidatta.
Nasce come stilista di abiti da sera femminili. Dal 2012 ad oggi realizza collezioni prima prêt-à-porter, poi haute couture. Negli ultimi due anni si dedica anche all’abbigliamento uomo cerimonia e non, ma solo su misura/ordinazione.
Un anno fa ha creato le sue prime fragranze: “Le Parisién” da uomo e “Régine” da donna. Da poco ha cominciato a dedicarsi a nuovi progetti per dare la possibilità alle sue clienti di avere un total look completo, firmato Fabio Porliod.
I suoi nonni, Arturo e Régine, già negli anni ’60, gestivano un importante Atelier di Moda Sartoriale a Parigi. Fin da ragazzino sente la passione per la sartoria. Inizia realizzando i primi abiti per la sorella Christelle, aiutato dalle sapienti mani della madre Graziella Desandré che lo aiutava a cucire.
Dopo la scuola ha lavorato per una agenzia che organizzava viaggi ed eventi, spaziando da convegni medici ad eventi musicali. Un’ottima palestra questa che gli ha permesso di viaggiare molto e di avere così un bagaglio di spunti e ispirazioni per la sua moda. Inoltre gli ha consentito di imparare la gestione e l’organizzazione di eventi, abilità questa che gli è stata utilissima nella preparazione delle sue sfilate.
Barolo
Alla Barolo Fashion Show l’abbiamo visto sfilare sabato 2 giugno 2019, con creazioni che giocano su trasparenze e pizzi, sete e chiffon. Una collezione fatta di capi spalla, tutine e abiti.
Lo contraddistinguono il costante contrasto cromatico bianco e nero ed il desiderio di stupire per eleganza, sinuosità e sensualità.
Parigi
Lo vedremo durante la Fashion week parigina ma in un evento tutto suo. Il concept sarà quello di portare in passerella solo modelle amputate. Questo evento, organizzato in collaborazione con Fabienne Sava-Pelossee Romuald Desandré porta in scena il tema sociale della disabilità oltre a quello della moda.
Il suo obbiettivo finale è quello di trasmettere la sua idea di Fashion. Una moda che fa sognare tutte le donne indipendentemente dall’età, dal fisico e da qualsiasi altra barriera fisica o mentale.
“Attraverso lo sport riusciamo a far capire che una cosa vista come un difetto, come un’amputazione o una disabilità, diventa una cosa di cui noi andiamo fieri.” (Bebe Vio)
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