Cristiano Ferilli, pugliese venticinquenne, laureato in ortottica e diplomato ottico è da sempre appassionato di tutto ciò che riguarda vista e occhiali.
IL SOGNO
Il suo sogno più grande era quello di realizzare una linea di occhiali che portasse il suo stesso nome. Quando, per caso, scoprì questo materiale in fibra di fico d’india, decise di realizzare una sua linea di occhiali: Ferilli Eyewear.
Cristiano, classe 1993, nasce e cresce a Giuliano di Lecce, paesino di circa 400 anime, mi dice sconsolato. Frequenta il Liceo ma dopo qualche anno non soddisfacente, si iscrive a Lecce ad una scuola di ottica, dove si diploma. Appena diciottenne, in uno di quei tanti pomeriggi trascorsi a Lecce, si imbatte in uno show room di oggetti e mobili di design. Mi racconta che alcuni di questi erano realizzati in un materiale nuovo e naturale che colpisce la sua attenzione e la sua fantasia. In seguito ad una visita al Mido (la più grande fiera internazionale dedicato al settore mondiale dell’ eyewear ndr.) che si rende conto che per emergere fra un’offerta di design così vasta gli serve un’idea unica e originale.
SIKALINDI
Anni dopo, in seguito alla laurea in ortottica, Cristiano si ricorda di quel materiale innovativo, il Sikalindi, che aveva visto per caso in una vetrina. Il Sikalindi è una fibra naturale di fico d’india impiallacciata su legno di betulla, questo materiale lo affascina a tal punto da sceglierlo per realizzare la sua linea di occhiali.
Nasce così Ferilli Eyewear, una linea di occhiali in fibra di fico d’india della quale, al momento, sono stati realizzati 120 pezzi in edizione limitata. La texture naturale della fibra è il vero punto di forza perchè rende l’occhiale un oggetto dal design esclusivo. Questo è un materiale che non è mai stato utilizzato per il settore delle montature, inoltre riesce a conferire unicità e diversità ad ogni pezzo poichè la venatura della fibra è diversa in ogni punto, quindi ogni occhiale è unico.
LE DIFFICOLTA’
Inizialmente però ha dovuto affrontare diverse problematiche per realizzare il suo sogno: fra le più ardue certamente ci sono state reperire le risorse economiche per avviare il progetto e superare la diffidenza delle persone con le quali ha lavorato; vendendolo infatti così giovane e ancora studente spesso veniva preso per un sognatore quando dichiarava di voler realizzare un occhiale in fico d’india. Fino a quando l’amico e falegname Massimo Panetti, prende a cuore la realizzazione del sogno di Cristiano e con lui trova il modo di realizzare questo prodotto unico nel suo genere.
LA COLLEZIONE
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